Le reti da traino oggi sono gli attrezzi più usati nel mondo a livello di pesca industriale. Questa predominanza è dovuta alla introduzione sui pescherecci di motori sempre più potenti. Le reti a traino sono reti attive, reti cioè che sono portate incontro al pesce che viene catturato per il loro progressivo avanzamento.
Le reti da traino sono formate da molte pezze di rete diverse come dimensione del filo e dimensione di maglia. Le pezze di rete che compongono le rete da traino sono cucite tra loro in modo da formare durante il traino un tronco di cono o un tronco di piramide. Sulla base maggiore sono montate le braccia e le lime, o la struttura rigida nel caso di reti a bocca fissa. Sulla parte terminale della rete, sul sacco, vi è un sistema di chiusura formato da una cimetta che permette facilmente di riaprire il sacco quando la saccata è issata a bordo. Si possono dividere in Strascico, Volante, Rapido e Sfogliara.
Lo Strascico è la pesca più praticata in Italia e nel Mondo per la cattura del pesce di fondo, quello più pregiato e più richiesto. Vi sono molti tipi di rete, praticamente uno per ogni paese in cui vi è una fiorente pesca. In Italia la rete a strascico più nota ed usata è la rete mediterranea o rete italiana. La rete è collegata all’imbarcazione per mezzo di cavi d’acciaio e calamenti fissati a loro volta a due mazzette (estremità della rete). Il sacco è tenuto aperto verso l’alto dalla lima dei sugheri e poggia sul fondo con la lima dei piombi., a volte zavorrata con catene. La rete può essere trainata da una o due imbarcazioni. Il traino a coppia alla fine della II guerra mondiale è stato abbandonato poiché la propulsione meccanica consentiva ai divergenti di sviluppare dalle forze idrodinamiche tali da provocare l’apertura della bocca della rete. La rete a strascico presenta diverse lunghezze nelle lime. Quella dei piombi è più lunga di quella dei sugheri per evitare che, quando questa muove il pesce dal fondo, esso non sfugga verso l’alto. Molto utilizzata nell’Adriatico per la pesca dei merluzzi, triglie, sogliole, scampi, gamberi, pannocchie, rospi, seppie e calamari. Esiste anche lo strascico a coppia.
La Volante è un tipo di pesca in cui le reti sono trainate a mezz’acqua o quasi vicino al fondo. Queste reti sono state introdotte dai pescatori del nord Adriatico e sono usate nei mari del nord. Le reti da traino pelagico si distinguono in reti trainate da un solo natante (volanti) e reti trainate da due natanti (volanti a coppia). Le reti non vengono a contatto con il fondo; nei singoli natanti l’apertura orizzontale della rete è assicurata da divergenti mentre nella coppia l’apertura è assicurata dalla distanza delle due imbarcazioni. In Italia la rete volante è usata solo a coppia. La rete è costituita da molte pezze a maglie diverse la cui apertura diminuisce dalle braccia fino al sacco che può essere dotato di maglie molto piccole secondo la pesca da effettuare. L’uso di una maglia piccola è imposto dalla necessità di evitare l’imbrocco anche alla più piccola delle specie pelagiche; l’imbrocco impedirebbe lo scarico dell’acqua da parte della rete, e la rottura della rete stessa. La pesca è praticata da due pescherecci pressoché uguali che trainano ognuno con due cavi la rete. Un cavo va alla mazzetta superiore, l’altro alla mazzetta inferiore. La rete volante infatti, ha quattro mazzette e quattro lime: lima da sugheri, lima da piombi e due lime laterali. La rete può essere trainata, in funzione del cavo filato a mezz’acqua a varie profondità, da cui il nome di volante, o in prossimità del fondo, operando in quest’ultimo caso come rete semipelagica. La rete volante è usata spesso come rete semipelagica perché nei nostri mari e soprattutto di giorno il pesce staziona sul fondo. La pesca semipelagica è più sicura sia perché il pesce ha una possibilità di fuga in meno (da sotto la rete) sia perché, non disponendo i pescherecci di strumenti di controllo della rete (net sode), è più facile lavorare con la lima da piombi sul fondo. A mezz’ acqua, non si ha la certezza di esplorare la zona in cui lo scandaglio ha evidenziato il pesce e quindi la cattura è più aleatoria. Tra le reti da traino pelagiche a coppia oltre a quella per la pesca di alici e sardine, va ricordata l’Agugliara. Si tratta di una rete di superficie trainata con la lima dei sugheri fuori dall’acqua per evitare che le aguglie, con i loro balzi, possano sfuggire alla cattura; si possono catturare anche i cefali. L’agugliara è formata da due sole parti simmetriche ed è trainata con un solo cavo per ciascun natante.
Il Rapido è un attrezzo caratterizzato da una rigida intelaiatura in metallo su cui sono montati dei denti arcuati che penetrano nel fondo marino. Il termine rapido deriva dal fatto che più velocemente è tirato, più aumenta la sua aderenza al fondo. E' usato principalmente per la cattura delle sogliole. Le dimensioni variano a seconda la potenza del motore dell’imbarcazione ma generalmente non superano i quattro metri. Ogni imbarcazione può tirarne da 2 a 6. E’ molto usato in Adriatico, e ci si cattura: sogliole, seppie, pannocchie, rombi, passere, ghiozzo.
La Sfogliara è un attrezzo da traino a bocca fissa, formata da un’asta nella parte superiore che la tiene aperta, fissata a due slitte che ne permettono lo scivolamento sul fondo. Queste ultime sono dotate di un cavo piombato che ne costituisce la zavorra. Ogni imbarcazione può tirarne due, ma contrariamente al rapido, la velocità non è consigliata poichè l’attrezzo si alza dal fondo.